A fare la scoperta straordinaria è stato un gruppo di archeologi britannici con l’aiuto dei droni che, volando sopra la zona, hanno identificato i reperti e sono riusciti a disegnare la mappa della città di Qalatga Darband, nome curdo che[ppw id=”125865722″ description=”ottobre 2017″ price=”0″] significa “al castello del valico montano”. L’ipotesi è che questa antica città servisse da città di passaggio per i soldati e i mercanti in transito tra Iraq e Iran.
Gli scavi hanno riportato alla luce vari resti di edifici, mura fortificate, tegole di tetti ,una statua di Persefone (divinità greca, sposa di Ade, legata all’agricoltura e alle stagioni) e una di Adone (divinità greca della rinascita e della fioritura). Gli studi vanno avanti anche perché non tutti gli archeologi sono d’accordo che si tratti della città perduta di Alessandro Magno; unica certezza è che il grande condottiero passò per quella zona.
CHI ERA ALESSANDRO MAGNO?
Figlio di Filippo Secondo, re di Macedonia, Alessandro, non ancora trentenne, conquistò la maggior parte delle terre allora conosciute: per questo venne chiamato Magno, cioè Grande. Re di Macedonia a partire dal 336 a.C. è stato un abile condottiero militare.
LE PAROLE DIFFICILI
archeologi: studiosi delle civiltà antiche.
britannici: inglesi, della Gran Bretagna.
droni: oggetti volanti radiocomandati.
reperti: oggetti ritrovati durante gli scavi.
mercanti: chi esercita un’attività commerciale riferito soprattutto al passato.
Stefania Fanucci
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