Un testo sulla primavera tratto da “La Giustizia” di Grazia Deledda, da proporre ai bambini come dettato, come lettura, per un’analisi e comprensione del testo. Un testo adatto ai bambini che frequentano le classi quarta e quinta della scuola primaria che proponiamo inoltre in una versione da stampare.
Che emozioni suscita la primavera?
Rinascita, allegria, entusiasmo, speranze, sogni, illusioni: l’atmosfera primaverile ci regala tutto questo e molto altro.
Come descrivere la primavera?
La primavera è prima di tutto la stagione del risveglio della natura. E’ un’esplosione di colori incredibile, una moltitudine di profumi dei fiori appena sbocciati e infinite piante che germogliano. Dopo il freddo e il letargo invernale, l’arrivo della bella stagione è un po’ come una ‘liberazione’.
Testo sulla primavera da stampare
Per stampare il testo sulla primavera, illustrato con un disegno da colorare, scorri la pagina verso il basso e segui le istruzioni, dove segnato.
Testo sulla primavera per la scuola primaria
Ma venne la primavera. Sul cielo ancora freddo, ma alto e nitidissimo, riapparve qualche rapido volo di rondine e il sole scese nel cortiletto, indugiandosi negli angoli umidi, verdognoli di museo, ove era rimasto qualche rimasuglio di neve ghiacciata; sulle creste dei muri luccicarono verdi e lavati i frantumi di vetro; i davanzali di granito resi bruni dall’umido riprendevano la prima tinta chiara; e sulle grigie cime del noce dell’orto attiguo gli estremi rami sottili si squarciarono per lasciar uscire le gemme.
Di mattina, all’aurora, la brezza ancora fredda portava sottili fragranze di mandorli fioriti, di siepi rinverdite lungo i margini del fiume, di sambuchi galleggianti sulle acque, e di grani nascenti; nei tiepidi meriggi giungevano timidi gorgheggi di cingallegre, lontane grida di bimbi in cerca di nidi, nella notte i venti non parlavano più, ma nell’indicibile silenzio dei cieli cristallini le stelle doppie oscillavano con rapidi splendori d’acqua marina e viola iridata, di giallo-oro e di perla turchina; la luna calava in nitide spiagge d’argento fuso, e le cose dormienti, ma rinate alla vita, parlavano in sogno e la loro voce silenziosa si imponeva più dei sonori gridi del vento.
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