Oggi sono 23 gli stati che utilizzano minori nelle guerre, una realtà quasi inverosimile: bambini esposti ai pericoli della battaglia e delle armi, trattati brutalmente e puniti in modo severo; inoltre una tentata diserzione può portare agli arresti e, in casi più pesanti, ad una esecuzione.
Più forti della guerra: le associazioni
La “COALIZIONE CONTRO L’USO DEI BAMBINI SOLDATO” ( formata da alcune organizzazioni internazionali per i diritti umani), l’UNESCO, l’UNICEF e PEACE FOR KIDS sono associazioni che combattono questa triste realtà. Lavorano per liberare e accogliere questi bambini, attraverso campagne d’informazione nei paesi colpiti da questa piaga o cercando di convincere i gruppi armati a lasciare andare i piccoli soldati. Il 27 gennaio 2015, in Sudan, 3.000 bambini hanno lasciato la vita da soldato e raggiunto i centri dell’UNICEF.
Tornare a vivere come un bambino
E’ chiaro che le conseguenze di queste situazioni sono drammatiche e che per questi bambini la “ripresa” di una vita normale è lunga e difficile. Accolti dalle associazioni, sono aiutati, tornano a scuola, i più grandi imparano un mestiere e quand’è possibile, tornano nella loro famiglia d’origine. Dall’anno 2.000 ad oggi, quasi 100.000 ex bambini soldati sono stati recuperati e sono tornati ad una vita normale.
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