Il primo grande Pierrot fu interpretato dall’attore Fabio Sticotti (1676-1741) e poi perfezionato dal figlio Antonio-Jean Sticotti(1715-1772) che lo esportò anche in Germania. Gli Sticotti reinventarono e diedero nuova vita a questo personaggio adattandolo al gusto dei francesi e poi del pubblico delle corti europee. Nella versione francese Pierrot perse le caratteristiche di astuzia e doppiezza proprie dello Zanni per diventare il mimo malinconico innamorato della luna, quello che compare con il nome di Gilles nel celebre quadro di Antoine Watteau.
Il famoso mimo Jean-Gaspard Debureau (1796-1846), rappresentò il Pierrot ottocentesco dal 1826 al Théâtre des Funambules. La vita di Debureau ispirò poi al regista cinematografico francese Marcel Carnéil personaggio di Baptiste del film Les enfants du Paradis. E’ stato Debureau a dare al personaggio le caratteristiche che in seguito ne definirono l’iconografia: un ampio abito bianco con bottoni neri e un piccolo cappello nero sul viso dipinto di bianco.
Il costume e la maschera di Pierrot
Il Pierrot che conosciamo ha un abito bianco e largo, chiuso da bottoni neri, e un cappello nero. I suoi vestiti sono bianchi e larghi come quelli dello Zanni, da cui deriva. La maschera, invece, è diversa da quella di Zanni, perché copre l’intero volto, è completamente bianca, tranne per la lacrima sulla sua guancia, e ha un’espressione triste.
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