Non sono stati colpiti da una pallottola o dalle schegge di una bomba, apparentemente questi bambini sono incolumi ma se si potesse guardare dentro di loro si vedrebbero ferite profonde. I bambini nati e cresciuti a Mosul hanno assistito a scontri feroci e vivono costantemente nella paura di morire o che muoia qualcuno che amano. Hanno smesso di giocare e di provare emozioni, “sono come robot”. I danni psicologici (nella testa e nel cuore) sono profondi: la principale causa di sofferenza è la perdita delle persone amate. Quasi tutti, il 90%, hanno visto morire oppure fuggire o sequestrare dai guerriglieri un genitore, un parente, un amico. E poi c’è la paura delle bombe che non lascia dormire la notte, tra incubi che si presentano anche di giorno.
LE PAROLE DIFFICILI:
terroristi: chi fa parte di un’organizzazione politica clandestina, cioè che agisce in contrasto con la legge, e utilizza metodi violenti.
Isis: gruppo terroristico più ricco al mondo. L’obiettivo del terrorismo è quello di spaventare, di diffondere paura, insicurezza, di costringere tutti a sentirsi in pericolo.
sfollati: chi è stato costretto ad abbandonare casa sua a causa di un’emergenza.
incolumi: persone che non hanno avuto alcun danno o ferita.
sequestrare: rapire.
guerriglieri: coloro che fanno la guerra.
Stefania Fanucci
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