Meneghino nasce come personaggio del servo spiritoso (derivato dalla figura di Zanni) ma con la caratteristica di grande onestà, sincerità e di un forte senso di giustizia. Come simbolo della sua sincerità, Meneghino, a differenza degli altri personaggi della commedia dell’arte, non indossa una maschera. Nel corso dei secoli, Meneghino ha assunto diversi ruoli sul palcoscenico, tra cui quello del padrone, del contadino e del mercante.
Il vestito di Meneghino è composto di solito da un cappello a tre punte sopra una parrucca nera col codino, da una lunga giacca con un gilet fiorito giallo o altrimenti colorato sopra una camicia bianca, da pantaloni verdi e al ginocchio, da calze a righe bianche e rosse, e infine da scarpe nere con fibbie.
In milanese:
«E mì interrogatus ghe responditt.
Sont Meneghin Tandœuggia,
Ciamæ par sora nomm el Tananan,
Del condamm Marchionn ditt el Sginsgiva;
Sont servitor del sior Pomponi Gonz,
C’al è trent agn che’l servj»
In italiano:
«E io interrogato risposi:
Sono Meneghino Babbeo
chiamato per soprannome il Ciampichino
del fu Marchionne detto il Gengiva;
sono servitore del signor Pomponio Gonzo
che servo da trent’anni»
Cosa rappresenta la maschera Meneghino?
Meneghino impersona un servitore rozzo ma di buon senso, desideroso di mantenere la sua libertà e che non fugge mai quando deve schierarsi al fianco del suo popolo.
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