Ridurre lo spreco di cibo significa anche salvare il pianeta.
Per errori nella conservazione degli alimenti, in eccesso negli acquisti, per la difficoltà nella lettura delle etichette, per errore di gestione delle scorte, per il deterioramento (cibo che va male) dei prodotti e degli imballaggi. In alcuni casi lo spreco è legato all’andamento dell’agricoltura cioè soggetto a cambiamenti di clima, di semina e di raccolto.
Secondo la FAO (organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) nel mondo produciamo una volta e mezzo la quantità di cibo necessaria a sfamare tutti gli abitanti.
COSA POSSO FARE PER RIDURRE LO SPRECO ALIMENTARE?
- Mangiare meno e meglio;
- fare la lista della spesa e comprare solo quello che serve;
- migliorare la qualità del cibo;
- comprare, se è possibile, da produttori locali;
- scegliere prodotti di stagione;
- imparare a cucinare con quello che c’è e usando avanzi e scarti;
- non servire porzioni eccessive.
Con i rifiuti alimentari di ogni singola persona si potrebbe ridurre il problema della fame nel mondo trasformando questi rifiuti in risorse alimentari per la comunità globale.
QUALI SONO I CIBI PIU’ SPRECATI?
È come se ogni famiglia buttasse via 630 grammi di cibo: non notiamo più il pezzo di pane avanzato, quel poco di verdura, il mandarino “rinsecchito” che buttiamo nell’umido.
MA COS’E’ ANCHE LO SPRECO ALIMENTARE?
Lo spreco alimentare vuol dire anche inutile consumo d’acqua e aumento dell’inquinamento atmosferico per una produzione di anidride carbonica e uso di fertilizzanti.
LE PAROLE DIFFICILI
commestibile: che si può mangiare
alimenti: cibi
eccedenza: che è in più
ridurre: diminuire
produttori locali: agricoltori del luogo
globale: totale
Stefania Fanucci
[/ppw]
Vuoi ricevere gratuitamente il numero da stampare del Giornale di Cose per Crescere del mese di gennaio 2016?
Scrivi a [email protected]
Lascia una risposta