La Pasqua ebraica spiegata ai bambini

La Pasqua ebraica, o Pesach, è una festa molto importante nella tradizione ebraica. Viene celebrata ogni anno per ricordare la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto. Ma come possiamo spiegare ai bambini questa festa in modo semplice e coinvolgente? Scopriamolo insieme con una favola e tante curiosità!

Che cos’è la Pasqua ebraica?

La Pasqua ebraica, chiamata Pesach in ebraico, dura otto giorni (sette in Israele) e cade in primavera, nel mese ebraico di Nissan. Questa festa racconta un evento straordinario avvenuto più di 3000 anni fa: il popolo ebraico, schiavo in Egitto, fu liberato grazie all’intervento di Dio e alla guida di Mosè.
Secondo la Bibbia, il faraone non voleva lasciare andare gli ebrei, così Dio mandò dieci piaghe sull’Egitto. Solo dopo la decima piaga, la morte dei primogeniti egiziani, il faraone permise loro di partire. La parola “Pesach” significa “passare oltre”, perché, secondo la tradizione, l’angelo della morte passò oltre le case degli ebrei, risparmiando i loro primogeniti.

La Pasqua ebraica spiegata con una favola

I bambini adorano le storie, quindi perché non spiegare Pesach con una favola? Eccone una che aiuterà i più piccoli a capire il significato della festa.

La storia di Noam e il pane senza lievito

C’era una volta un bambino di nome Noam che viveva in un piccolo villaggio ebraico. Era molto curioso e amava ascoltare le storie del suo nonno, un uomo saggio che conosceva tutte le tradizioni della loro gente.
Un giorno, mentre Noam aiutava la sua mamma a preparare la matzà per Pesach, il nonno si avvicinò e gli disse: “Sai, Noam, ogni volta che prepariamo questa matzà, ricordiamo il grande viaggio dei nostri antenati quando lasciarono l’Egitto.”
Noam annuì, mentre sistemava i pezzi di pane azzimo sul vassoio. “Nonno, raccontami ancora la storia di Pesach! Voglio sapere di più su Mosè e il faraone.”
Il nonno si sedette accanto a lui e iniziò il racconto: “Molto tempo fa, il popolo ebraico viveva in Egitto, ma erano schiavi e lavoravano duramente sotto il sole cocente. Il faraone non voleva lasciarli andare, così Dio mandò dieci piaghe per convincerlo. Dopo l’ultima piaga, il faraone finalmente permise loro di partire, ma dovevano fare in fretta! Non avevano neanche il tempo di far lievitare il pane, per questo portarono con sé solo il pane azzimo.”
Gli occhi di Noam si illuminarono. “Allora ogni volta che mangiamo la matzà, ricordiamo il loro viaggio!” esclamò.
Il nonno annuì con un sorriso. “Esatto! Ma c’è un’altra cosa importante. Durante il Seder, ci sediamo insieme e raccontiamo questa storia, proprio come stiamo facendo ora. È un modo per trasmettere le nostre tradizioni di generazione in generazione.”
Noam pensò per un attimo e poi disse: “Allora, quando avrò dei figli, racconterò loro questa storia proprio come stai facendo tu con me.”
Il nonno lo abbracciò con affetto. “E così la nostra storia non sarà mai dimenticata.”
Da quel giorno, Noam capì che Pesach non era solo una festa, ma un momento speciale per ricordare, condividere e tramandare la storia del proprio popolo.

I cibi della Pasqua ebraica e il loro significato

Durante Pesach, gli ebrei osservano un pasto speciale chiamato Seder, che segue una precisa tradizione. Ma cosa si mangia? Scopriamolo insieme!

Il piatto del Seder

Sul tavolo di Pesach non possono mancare alcuni cibi dal forte significato simbolico:

  • Matzà: il pane azzimo, che ricorda la fretta con cui gli ebrei lasciarono l’Egitto.
  • Maror: erbe amare, come la lattuga o il rafano, che rappresentano l’amarezza della schiavitù.
  • Charoset: una pasta dolce a base di frutta secca e miele, che ricorda la malta usata per costruire in Egitto.
  • Zroa: un osso d’agnello, simbolo del sacrificio pasquale.
  • Beitzah: un uovo sodo, che rappresenta il lutto per la distruzione del Tempio di Gerusalemme.
  • Karpas: un pezzo di verdura (come il sedano) immerso in acqua salata, che ricorda le lacrime versate dagli ebrei schiavi.

Ogni elemento del piatto del Seder ha un significato profondo e viene spiegato ai bambini per far loro comprendere il valore della libertà.

Come si celebra la Pasqua ebraica?

La Pasqua ebraica è una festa che coinvolge tutta la famiglia e si celebra seguendo tradizioni antiche e molto significative.

  1. Rimozione del lievito: Prima dell’inizio di Pesach, le famiglie eliminano ogni traccia di cibo lievitato (chametz) dalla casa, pulendo accuratamente e bruciando il lievito rimasto.
  2. Il Seder di Pesach: Nelle prime due sere di Pesach, le famiglie si riuniscono per il pasto rituale, leggendo la Haggadah, un libro che racconta la storia dell’Esodo.
  3. Racconto della liberazione: Durante il Seder, i bambini hanno un ruolo speciale e fanno domande per comprendere meglio il significato della festa.
  4. Matzà e cibi simbolici: Durante tutti i giorni di Pesach si mangia matzà invece del pane lievitato.
  5. Giochi e tradizioni per bambini: Uno dei momenti più attesi dai piccoli è la ricerca dell’Afikomen, un pezzo di matzà nascosto durante il Seder che deve essere trovato per poter concludere il pasto.

La Pasqua ebraica per il catechismo: cosa insegna ai bambini?

Anche nel catechismo cristiano si parla della Pasqua ebraica, poiché essa è collegata alla Pasqua cristiana. Infatti, secondo il Nuovo Testamento, Gesù celebrò la Pasqua ebraica con i suoi discepoli durante l’Ultima Cena.
Spiegare Pesach ai bambini durante il catechismo può aiutarli a comprendere meglio le radici della Pasqua cristiana e l’importanza del concetto di liberazione e salvezza.

La Pasqua ebraica è una festa ricca di significati e tradizioni, perfetta per essere raccontata ai bambini in modo simpatico e coinvolgente. Attraverso favole, cibi simbolici e attività creative, possiamo aiutarli a comprendere il valore della libertà e della memoria storica.
Se vuoi festeggiare Pesach con i tuoi bambini, prova a raccontare loro la storia di Noam e a cucinare insieme la matzà: saranno esperienze che non dimenticheranno mai!
Buona Pasqua ebraica a tutti!

 

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