Sai perché l’ulivo dona frutti così buoni e e ha una forma così particolare? La leggenda dell’ulivo ci racconta il perché ed è una bella storia sulla Pasqua religiosa da raccontare ai bambini della scuola primaria. Racconta di come questi alberi sentendo che degli uomini volevano usare la loro legna per costruire le croci da usare per la crocifissione, si rifiutarono di aiutarli a provocare tanto dolore. Una storia di Pasqua per bambini da leggere on line ma che proponiamo anche in una versione impaginata e illustrata con un disegno da colorare, da stampare gratuitamente.
Storia di Pasqua da stampare
Per stampare la storia, basta scorrere la pagina verso il basso e cliccare sul racconto impaginato e illustrato, dove segnato. Si aprirà una seconda finestra, con la storia per bambini in formato pdf, pronta per essere scaricata e/o direttamente stampata.
Storia di Pasqua per bambini: La leggenda dell’ulivo
Si dice che un tempo gli ulivi avessero il tronco liscio e diritto e che fossero gli alberi più alti del bosco; si dice che i loro rami giocassero insieme alle nuvole. Ma un giorno, alcuni soldati si addentrarono nel bosco con le loro accette: cercavano legna per costruire tre croci. Presto, infatti, avrebbero dovuto crocifiggere un uomo di nome Gesù, insieme a due ladri.
Gli ulivi, che ascoltavano tutto ciò che dicevano gli uomini, inorridirono sentendo quelle parole. Per centinaia di anni non avevano mai fatto male a nessuno: coi loro rami davano riparo agli uccellini e sotto la loro corteccia abitavano gli insetti del bosco.
“Noi dovremmo diventare assassini di uomini? No, mai”. Gli ulivi preoccupati si riunirono, per decidere cosa fare. I loro rami smisero di giocare insieme alle nuvole e chiesero consiglio al vento.
Quando i soldati avvistarono gli ulivi, esclamarono: “Quelli sono gli alberi che stavamo cercando! Ce ne basterà uno per costruire tutte e tre le croci”. Ma era troppo tardi: gli ulivi avevano già preso la loro decisione. All’improvviso si alzò un vento così forte che i soldati dovettero sostenersi uno con l’altro per non cadere. Il vento piegò il tronco degli ulivi, annodando i rami tra loro e deformando la corteccia.
Quando si placò, gli ulivi non erano più alti e dritti: il loro tronco era basso, ricurvo. I soldati non capirono cosa fosse successo e se ne andarono borbottando: “Questi alberi sono così pieni di nodi che non potremmo ricavarci nemmeno un bastone da passeggio, figurarsi una croce. Eppure da lontano sembravano così alti”.
Gli ulivi, invece, cantavano e piangevano: cantavano perché avevano avuto il coraggio di evitare un destino atroce e piangevano perché non sarebbero mai più tornati all’aspetto di un tempo. Le loro lacrime, mescolandosi al canto cominciarono a brillare e si tramutarono in olive, frutti dolci e amari allo stesso tempo.
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