La geografia disegna il mondo

Children and the globeLa geografia è stata messa da parte: alcuni pensano che non serva, altri sono convinti che per conoscere il mondo basta usare il navigatore satellitare… Capitò anche a Cristoforo Colombo che, cartina geografica alla mano, pensò di essere arrivato in India quando i suoi marinai gridarono “terra, terra” dalla nave. E invece… la storia la sapete. All’epoca, però,[ppw id=”125865722″ description=”giugno 2017″ price=”0″] nel quindicesimo secolo, il mondo non era stato scoperto tutto. Oggi, invece, sì. E se a sbagliare sono internet e i computer, a cui abbiamo affidato le nostre conoscenze “geografiche”, la cosa diventa seria.

Eppure sapere dov’è un posto può insegnarci già molto su quello che vi succede: che ora e stagione è per esempio, di che clima gode, perché la gente si veste in un certo modo, parla una certa lingua, perché quel Paese va d’accordo con un altro oppure no.

PERCHE’ LA GEOGRAFIA E’ STATA MESSA DA PARTE?
Perché si pensa voglia dire studiare a memoria i nomi di città, fiumi e monti.

E INVECE?
Invece la geografia ci racconta dove viviamo, insegnandoci che tra le città e i fiumi c’è un territorio con determinate caratteristiche, tradizioni, con una popolazione che parla una lingua, che ha delle leggi.

CHI STUDIA GEOGRAFIA COSA PUO’ FARE DA GRANDE?
Può insegnarla. Oppure può disegnare carte geografiche sempre più precise, usando gli strumenti tecnologici che oggi ci permettono di conoscere meglio la Terra: questo significa dare informazioni utili per i trasporti, per l’economia, per l’agricoltura, per la sicurezza. Un geografo può aiutare il governo nell’organizzazione del territorio, può studiare l’ambiente e individuare le aree a rischio di terremoti, frane e alluvioni ed è in grado di conoscere gli effetti delle opere dell’uomo sul territorio.

Un lavoro tutt’altro che superato!

Stefania Fanucci 

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