L’orto al Polo Nord? Si può fare. Fino a dieci anni fa pensare di far crescere pomodori e fragole nella terra più fredda del pianeta sembrava una cosa impossibile, oggi invece il cambiamento climatico ha trasformato un luogo inospitale per le piante in un terreno prezioso da coltivare. Per secoli il terreno della Groenlandia, l’isola più settentrionale del mondo, è stato coperto durante tutto l’anno da uno strato di ghiaccio chiamato “permafrost”. Negli ultimi anni, però, l’inquinamento provocato dalle attività dell’uomo ha alzato la temperatura del pianeta, in particolare al Polo Nord. Qui il termometro segna tre gradi in più rispetto a cinquant’anni fa (in nessun altro posto del mondo la temperatura è cresciuta tanto), gli inverni sono meno freddi e le piogge più rare. Il nuovo clima ha assottigliato il ghiaccio e in alcuni punti lo ha sciolto, liberando zolle di terreno. All’inizio gli abitanti della Groenlandia, che sono specializzati nella pesca, non sapevano cosa fare; poi hanno deciso di provare a coltivare, hanno studiato le tecniche agricole e sono riusciti a far crescere carote, cavolfiori, broccoli, mele e persino qualche fragola. La coltivazione di maggior successo è quella della patata. Per la prima volta la Groenlandia, grazie allo scioglimento dei ghiacci, può produrre frutta e verdura senza comprarla all’estero.
LE PAROLE DIFFICILI:
inospitale: dove è impossibile vivere.
assottigliato: diminuito.
zolle: pezzo compatto e non molto grande di terra.
Stefania Fanucci
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