Quando si parla di New York la prima immagine che viene in mente è quella della Statua della Libertà.
Con i suoi 93 metri di altezza, la Statua inaugurata nel 1886, domina la baia di New York ed è visibile da 40 km di distanza. Essa è il monumento simbolo non soltanto di New York ma di tutti gli Stati Uniti, così come lo è la Tour Eiffel per Parigi e per la Francia.
Scopriamo delle curiosità su Lady Liberty
Fu uno storico francese, Édouard de Laboulaye, a proporre l’idea di erigere un monumento per celebrare l’amicizia tra Stati Uniti d’America e Francia. I francesi avrebbero dovuto provvedere alla statua, gli Americani invece al piedistallo. Nel 1874, Frederic Bartholdi nel viso della Statua della Libertà ha voluto riproporre quello della madre, che si chiamava Charlotte. La Statua della Libertà è stato un regalo del popolo francese agli Stati Uniti in occasione del primo centenario dell’Indipendenza americana dal dominio inglese, avvenuta nel 1776. Il dono è arrivato a New York il 17 giugno 1885 diviso in 300 pezzi, che erano contenuti in 214 casse. Le casse viaggiavano sulla nave Isere, che ha pure rischiato di naufragare a causa di una tempesta. Lo scheletro metallico della Statua, fatto di rame e di acciaio, è opera dell’autore della Torre francese, Gustave Eiffel.
Dopo l’11 settembre del 2001, l’anno dell’attentato alle Torri Gemelle, l’osservatorio della corona è stato chiuso per motivi di sicurezza per ben otto anni. Per arrivare alla corona si devono salire 357 gradini ed, ogni anno, vi accedono circa 4 milioni di visitatori.
Il nome completo di questo monumento simbolo dell’America è “Liberty Enlightening The World” (in italiano “La Libertà che illumina il mondo” ed in francese “La Liberté éclairant le monde”
A rappresentare la Libertà conquistata, invece, è la torcia, che, nel 1984, è stata sostituita con una tutta d’oro. L’originale è visibile nel Museo dedicato alla Statua della Libertà a Liberty Island (prima dell’apertura di questo museo, inaugurato a maggio del 2019, la torcia si trovava all’interno del piedistallo). Grazie proprio a questa luce della torcia, la Statua della Libertà ha svolto la funzione di faro dal 1886 al 1902.
Tra gli altri elementi, che richiamano il concetto di indipendenza e di libertà, c’è l’affrancamento dall’oppressione. I piedi della Statua, che non si vedono, infatti, calpestano delle catene. I sandali indossati, se fossero veri, corrisponderebbero al numero 879 (circa 7,6 metri). I piedi della Statua della Libertà poggiano su un piedistallo, al cui interno c’è una targa di bronzo su cui si può leggere un sonetto della poetessa americana Emma Lazarus, dal titolo “The New Colossus”.
Le dimensioni della Statua della Libertà sono gigantesche, essa, infatti, è la 27° statua più alta del mondo e la più alta degli Stati Uniti. Ora qualche dettaglio in più sulle dimensioni: la testa misura 5,26 metri di lunghezza e 3,05 di larghezza; la bocca è 0,91 metri; mentre la distanza tra gli occhi è di 0,76 metri ed i sandali sono lunghi 7,6 metri. La Statua pesa 225 tonnellate, 90 di rame e 125 di acciaio.
La Statua della Libertà è stata ritratta e riprodotta in qualunque cosa: souvenir, capi d’abbigliamento, stoviglie e quadri. A dipingerla moltissime volte è stato anche And Warhol e la sua versione 3D è stata venduta ad un prezzo da record.
La Statua appare anche in diversi film ed, addirittura, in alcune pellicole è stata rasa al suolo dagli alieni o dalla forza distruttiva della natura, come accade in “Independence Day”, in “The Day After Tomorrow” e ne “Il pianeta delle scimmie”
Infine la Statua è stata anche protagonista di un epic fail, un clamoroso errore, quando, nel 2011, è stato dedicato un francobollo al monumento, con la stampa del monumento stesso e della bandiera a stelle e strisce, solo che le poste americane hanno commesso un errore: per raffigurare la Statua hanno usato la foto non dell’originale, ma della copia che è in mostra a Las Vegas. Il francobollo, però, non è stato ristampato. Essa rappresenta la dea della Libertà romana, Libertas. Questo si nota dal vestito che ha indosso, una toga, e che, se dovesse essere realizzato veramente, richiederebbe l’utilizzo di quasi 3500 metri di stoffa.
Brian, 10 anni
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