Il pesciolino che non voleva andare a scuola è una bella storia sul mare e sulla scuola da raccontare ai bambini o da leggere con loro. Un racconto adatto ai bambini che frequentano la scuola primaria e la scuola dell’infanzia, che proponiamo sia da leggere online che in una versione impaginata e illustrata, da stampare gratuitamente.
Storia sul mare per bambini, da stampare
Per stampare la storia, illustrata con un disegno da colorare, scorri la pagina verso il basso e clicca dove segnato: si aprirà una seconda finestra con il racconto per bambini in formato A4 e in pdf, pronto per essere stampato e/o scaricato.
Il pesciolino che non voleva saperne di andare a scuola: testo
C’era una volta un pesciolino che si chiamava Arturo e che non voleva saperne di andare a scuola. “Uffa!”diceva. “Quella maestra Triglia è proprio noiosa! E non mi fa mai giocare abbastanza!”
Così un giorno, invece di andare a scuola, se ne andò all’avventura per il mare profondo, dove incontrò un vecchio granchio che faceva la guardia alla sua tana.
“Dove vai, così solo soletto?” gli chiese il vecchio granchio.
“Vado all’avventura!” rispose il pesciolino Arturo.
“Stai attento!” gli disse allora il granchio. “Andare all’avventura può diventare una faccenda molto pericolosa, per un pesciolino piccolo come te!”
Ma Arturo non gli diede retta e continuò a nuotare nel mare profondo, sino a quando incontrò una testuggine che sonnecchiava vicino a una roccia.
“Dove vai così solo soletto?” gli chiese la testuggine aprendo un occhio. “E come mai a quest’ora non sei a scuola come tutti gli altri pesciolini?”
“Uffa, quante domande!” sbuffò Arturo. E così e cosà spiegò alla testuggine che non c’era maestra più noiosa della sua maestra Triglia. E che era per quel motivo che aveva deciso di divertirsi un po’ e di andare all’avventura.
“Andare all’avventura può diventare molto pericoloso, per un pesciolino piccolo come te!” gli disse la testuggine
Ma ancora una volta Arturo non volle saperne di tornare indietro. Esplorò una caverna abitata dai pesci palla e dai pesci luna e arrivò ai margini di una distesa di bellissime alghe verde smeraldo, quando sentì alle sue spalle un vocione roco che diceva:
“Ehi tu, pesce pescetto… dove vai così solo soletto?”
Ma Arturo questa volta non fece in tempo a rispondere. Perché appena si girò vide una grande bocca nera che si spalancava. E dentro la bocca sette file di denti acuminati.
E poi… Gnam!
Il pesciolino Arturo finì dentro la pancia del pescecane!
“Oh, povero me!” si lamentò. “Quel pescecane mi ha proprio mangiato!”
Il pesciolino Arturo però, anche se era terribilmente spaventato, non si perse d’animo. E con le sue piccole pinne cominciò a fare il solletico alla gola del pescecane.
Un colpetto qui, un colpetto là… Un colpetto su e un colpetto giù, sino a quando…
“Etciù!!!”
Il pescecane starnutì così forte che Arturo si ritrovò in quattro e quattrotto fuori dalla sua pancia. E nuotò via così veloce, ma così veloce, che non fece in tempo a salutare né la testuggine né il vecchio granchio.
Da quel giorno Arturo non saltò mai più un giorno di scuola. Perché per un pesciolino piccolo come lui, era mille volte meglio una maestra Triglia un po’ noiosa, che un’avventura troppo… pericolosa!
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