Come praticare lo yoga con i bambini a casa

Come possiamo organizzarci per praticare lo yoga con i nostri bambini? Prima di tutto, cercando di pianificare tempi, modalità, esercizi e posizioni che eseguiremo con loro. E’ inoltre importante prepararci all’idea che alcuni esercizi che ci sembrano belli e utili potrebbero non piacere al bambino, che il suo grado di attenzione e partecipazione potrebbe non essere quello che aspettavamo e che ogni sessione sarà un’esperienza a sé.

In linea generale, cerchiamo di iniziare con sessioni brevi e frequenti (10 minuti al giorno sono più efficaci di 2 ore una volta al mese). Sentiamoci liberi di mettere una musica che ci aiuti a immergerci nell’atmosfera, la pratica dello yoga con i bambini deve sempre essere un momento di condivisione di gioco, senza prendersi troppo sul serio!

Cerchiamo di regalarci un momento di meditazione personale prima di iniziare una sessione con un bambino: sediamoci e ascoltiamo il nostro respiro, concentrandoci sul movimento che fa la nostra pancia durante la respirazione o sull’aria fresca che entra nelle nostre narici ed esce tiepida. Se qualche pensiero dovesse passarci per la mente, lasciamoli passare come nuvole nel cielo e ritorniamo al nostro respiro.

Idealmente, ogni seduta dovrebbe prevedere:

  • Un momento per focalizzare
    Sediamoci comodamente. Cerchiamo di ascoltare il nostro respiro poi, scaldiamoci le mani strofinando i palmi delle mani l’uno contro l’altro fino a quando le sentiremo calde. Appoggiamole sulla parte superiore del cranio, intorno agli occhi, sul collo e poi massaggiamoci le spalle, la parte bassa della schiena, le ginocchia… Chiediamo al bambino se percepisce la sensazione di calore e, quando toglie le mani, una sensazione di freschezza.
    Se lo vediamo sbadigliare… è fatta!

 

  • Un momento per respirare.
    Con il bambino, immaginiamo di raccogliere un fiore e di portarlo vicino al naso. Respiriamo la sua fragranza a lungo e delicatamente attraverso il naso e poi espiriamo attraverso la bocca per diffonderla intorno a noi.

 

  • Il momento di muoversi con posizioni adatte ai bambini come:
    • Il ventilatore
    • Il gatto
    • Il cane che guarda in basso

 

  • Un momento di rilassamento
    Sdraiamoci sulla schiena con le gambe appoggiate ad un muro. La schiena è perfettamente dritta e rilassata, la testa nell’asse della colonna vertebrale e il mento leggermente in dentro. Allarghiamo le braccia, allontanandole dal corpo di circa una decina di centimetri, i palmi delle mani rivolti verso il cielo per rilassare le spalle. Per capire la respirazione addominale, invitiamo il bambino ad immaginare di avere un palloncino nella pancia (al posto dello stomaco) e gonfiarlo per poi sgonfiarlo respirando. Poi, con calma, piegare le gambe portando le ginocchia sullo stomaco e abbracciarle. Dondolare da destra a sinistra per massaggiare la schiena sul tappetino, divertirsi a cadere da una parte e poi dall’altra.

Alla fine della sessione, se l’età e il grado di interesse e attenzione del bambino lo permettono, possiamo:

  • Parlare di quello che ha provato,
  • Proporgli di disegnare quello che ha appena fatto,
  • Scrivere le posizioni che sono piaciute di più e che vorrebbe rifare, le sue difficoltà, quello che vorrebbe fare…
  • Disegnare e/o colorare un mandala,
  • Cantare una dolce canzone,
  • Proporre un massaggio al bambino.