Si possono fare passeggiate in montagna con i bimbi ancora piccoli? Come organizzare una gita in montagna con bambini piccoli? Non sarà troppo difficile, pericoloso e complicato da organizzare? Se fatte con criterio, le gite in montagna non solo possono essere fatte con bambini piccoli ma sono meravigliose esperienze da condividere con i nostri figli. Come è facile pensare, non esiste una formula magica, ma seguendo qualche accorgimento si possono organizzare bellissime gite adatte ai più piccoli. Eppure, tra i 3 e i 6 anni, siamo nell’età critica per le escursioni… Il bambino è diventato troppo pesante per essere trasportato e le sue piccole gambe fanno ancora fatica a scalare le montagne. Inoltre, le attività di resistenza non sono proprio la cosa migliore da proporre. Dobbiamo quindi rinunciare? Assolutamente no! Con un po’ di buon senso e tenendo bene a mente qualche principio educativo, si può fare molto. Vediamo come. E, una volta finita la gita, stampiamo un bel diploma da grande camminatore, da conferire al bambino!
Garantire la sicurezza del bambino
- Attenzione al meteo: con un bambino piccolo, è meglio raddoppiare la vigilanza per quanto riguarda le previsioni del tempo.
- Se fa troppo caldo: camminare al fresco, la mattina presto o la sera, o nel sottobosco. Perché anche con occhiali, cappello e crema solare, fare escursioni con un caldo eccessivo non è una buona idea, anche per distanze molto brevi. Se dovesse succedere, facciamo in modo che il bambino beva a sufficienza.
- Se fa troppo freddo: soprattutto se c’è vento, è meglio scegliere un percorso molto breve e ben protetto. Durante la passeggiata, chiedere di frequente al bambino se sente caldo o freddo. I più piccoli, infatti, spesso non capiscono perché non si sentono tanto bene e piagnucolano per esprimere un disagio. Sta a noi aiutarli a capire! Ad ogni modo, la cosa migliore è non allontanarsi mai troppo da un luogo caldo, un ostello, un rifugio o un’auto…
- Se piove: finché la passeggiata è corta e si dispone di un abbigliamento adatto, la pioggia non dovrebbe farci rinunciare ad una piccola camminata… I bambini, poi, amano giocare sotto la pioggia e camminare nell’acqua, purché non sia fredda! Ovviamente se non ci sono rischi di forti temporali.
- Per non farsi male (precipizio – torrente): per evitare il rischio di caduta e incidente, prima della partenza, spieghiamo ai bambini cosa possono e non possono assolutamente fare durante la passeggiata:
- In montagna non si gettano pietre nel vuoto.
- Quando si cammina su un sentiero, si sta sempre vicino a un adulto (fino a quando il bambino non sarà abbastanza grande).
- Quando c’è un pericolo o un passaggio più difficile, si dà la mano a un adulto.
- Camminare con un bambino piccolo richiede attenzione, perché, i bimbi più piccoli non hanno ancora la nostra stessa percezione dei rischi e delle conseguenze delle loro azioni. A volte vogliono mettere alla prova cose che sembrano fuori luogo, solo per vedere… sta a noi intervenire al momento giusto!
Rispettare i tempi e le necessità dei bambini quando si organizza una gita in montagna
I bambini, soprattutto i più piccoli, hanno necessità diverse dalle nostre. Cerchiamo quindi di anticiparle, per quanto possibile.
- Spuntini e picnic: non dimentichiamo che un bambino ha meno “riserve” rispetto a noi. È quindi preferibile fare diverse piccole pause “spuntino” durante la passeggiata per gli spuntini (frutta secca, barretta di cioccolato…), anche in piccole quantità. Può anche essere un incentivo per percorrere un po’ di distanza in più! “Appena arrivati a quella roccia, ci fermiamo per uno spuntino!”
- Scarpe: attenzione alla misura delle scarpe che, oltre ad essere leggere, devono anche avere una suola che garantisca una buona aderenza.
- Portare i bambini in spalla: dipende dal peso del bambino e dalle nostre capacità ma ricordiamoci che un bambino che cammina è un bambino che esplora e si diverte
Quanto deve durare una gita in montagna con un bambino piccolo?
Tutto dipende dal bambino. Ma come linea guida, vi consiglio di non superare le seguenti distanze:
- A 3 anni: 1 Km (il resto dell’escursione si farà in braccio o nel passeggino)
- A 4 anni : 1,5 Km
- A 5 anni : 3 Km
- A 6 anni : da 4 a 5 Km
Ovviamente da regolare in base al dislivello e alla pendenza del terreno.
Il bambino può portare uno zaino durante la gita in montagna?
A questa età, il bambino ha ancora i muscoli e le ossa deboli. È quindi fuori questione fargli portare uno zaino pesante, Tuttavia, se gli piace, è possibile dotare il bambino di un piccolo zaino. Potrà metterci un pupazzo, la merenda e una bottiglietta d’acqua piccola. Meglio aspettare un po’ prima di “responsabilizzare il bambino” facendogli portare la sua attrezzatura personale, assicurandoci, prima di tutto, che si goda la camminata. In un secondo momento, si potranno aggiungere dei vincoli. In ogni caso, scegliete uno zaino che si adatti al bambino e con cinghie che si agganciano tra loro in modo che lo zaino stia fermo.
I bastoncini da trekking sono utili ad un bambino?
Perché no… Il bambino può imparare a camminare con i bastoncini fin da piccolo (esistono bastoncini per i bambini). Ma, ancora una volta, vi consiglio di non forzarlo e di portare i bastoncini quando il bambino non li vuole più. Quindi, bastoncini prima dei 6 anni, sì, ma solo per divertimento, e a piccole dosi.
Lasciare al bambino il tempo di esplorare
Lasciamo che il bambino abbia tempo di fermarsi ed esplorare, senza dover camminare di continuo. Il mio consiglio è di prevedere almeno la metà del tempo della gita per le pause. Non consideriamole pause, ma piuttosto come momenti meravigliosi durante i quali il bambino avrà la possibilità di esplorare cose straordinarie che lo affascineranno come arrampicarsi su piccole rocce, curiosare nel sottobosco, giocare sul bordo di un torrente…
Il piccolo ha tutto da scoprire e quando si fa un’escursione, ci si trova in un ambiente ricco di sensazioni da far scoprire. Sono i momenti di gioco libero in cui il bambino si costruisce un forte legame con la natura, la montagna… e quindi con le passeggiate!
Per finire, non dimentichiamo mai di complimentarci con il bambino.
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