Coltivare su Marte?

Ecology and science Mars astronaut plants irrigationDal primo febbraio per un mese, cinque astronauti saranno impegnati a coltivare un orto rigoglioso (in pieno sviluppo) nel deserto dell’Oman (paese in Medio Oriente) ma facendo finta di essere su Marte. Un esperimento possibile grazie [ppw id=”125865722″ description=”gennaio 2018″ price=”0″]alla collaborazione tra l’Agenzia spaziale Italiana, l’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico) e l’Università di Milano. L’orto consiste in uno spazio di quattro metri quadrati dove vengono coltivate poche specie di verdure tra cui il cavolo rosso e il radicchio. Il sistema utilizzato per far nascere e sviluppare le piantine è la coltivazione idroponica (da idro, acqua) cioè fuori dalla terra: i semi vengono messi su una base che può essere di argilla o di fibra di cocco o di roccia e bagnati con sostanze nutritive. Queste piante ricevono la luce e il nutrimento a intervalli regolari e il loro “fiorire” è controllato dai tecnici di laboratorio in Italia, grazie ad una serie di microcamere posizionate vicino all’orto. Questa missione si chiama Amadee-18 ed è arrivata alla dodicesima edizione: è stato scelto per questo esperimento il deserto dell’Oman perché ha alcune caratteristiche che lo rendono simile a Marte.


LE PAROLE DIFFICILI
cavolo rosso: pianta erbacea con foglie larghe, coltivata in diverse varietà e usata come contorno e nella preparazione di minestre.
radicchio: insalata un po’ amara.
microcamere: piccole macchine fotografiche.


Stefania Fanucci 

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