Per viaggiare e spostarsi servirà un pass che certifichi la vaccinazione, la guarigione o la negatività (non ho il Covid).
Il green pass, in italiano la “carta verde” serve a questo: a spostarsi liberamente in Italia anche tra regioni arancioni o rosse, in sicurezza. Dimostrando, cioè, di non avere il Covid (virus), di non correre rischio o [ppw id=”125865722″ description=”maggio 2021″ price=”0″]almeno di correre il minor rischio possibile e di non farne correre agli altri.
Come funziona la carta verde?
Il certificato o carta verde indica che si è ricevuta la vaccinazione, in quale data e in quante dosi, oppure che si è già stati contagiati dal virus: in questo caso a rilasciarlo sono i centri vaccinali o gli ospedali e ha una durata di sei mesi. In alternativa, c’è sempre il tampone da fare due giorni prima della partenza. Il tampone negativo vale due giorni, il tempo necessario per spostarsi in treno, in macchina o in aereo .
Perché è stata fatta la carta verde?
La carta verde è stata fatta per permettere agli italiani di andare in vacanza o per incontrarsi con parenti e amici rimasti troppo a lungo lontani. Presto si potrà fare anche nel resto d’Europa quando si attiverà una piattaforma dove arriveranno tutti i certificati nazionali ed entrerà in vigore il “digital green certificate” (il certificato verde digitale).
Se il pass si dimostrerà utile presto potrà essere utilizzato non solo per viaggiare ma anche per mangiare al chiuso in un ristorante, partecipare a un concerto, entrare in palestra.
Ma questa carta verde non piace al garante della privacy, una persona che si occupa di difendere le informazioni di tutti noi. Il garante non è d’accordo che i nostri dati personali e sanitari siano conosciuti da tutti e non siano protetti!
LE PAROLE DIFFICILI:
certifichi: indichi.
piattaforma: sistema applicato a un computer che permette il funzionamento di altri programmi.
Stefania Fanucci
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