“Questa è l’ora” disse Babbo Natale,
“le campane suonano di già”.
Poi si gettò la sacca sulla schiena
e saltò sulla slitta, oplà!
Chiamò: “Dai, Freccia, dai Fulmine e Tuono!
Dai Cometa, Stella e Falbalà!”
e saltan le sue renne, tranne una,
una sola restò ferma là.
Aveva tirato la slitta per millenni
senza mai dire: “Be’?”
ma ora stava nella neve e mormorava:
“Cos’hai tu per me?”
Disse Babbo Natale: “Ho bambole e giocattoli
per bimbi e per bebè”.
Ma la renna ripeteva, sempre immobile:
“Cos’hai tu per me?”
“E’ mezzanotte, le campane hanno suonato”
gridò Babbo Natale fuor di sé.
La renna guardò nel firmamento:
“Sì, va bene; ma cos’hai per me?”
Babbo Natale si frugò nella barba,
vi trovò una pulce e niente più;
la infilò nell’orecchio della renna.
La renna disse: “Per me? Oh, Gesù!”
Così volarono nel cielo
con la pulce, perché
la morale di questo racconto
la sai meglio di me.
Babbo Natale e la renna
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