Gli animali domestici sono a tutti gli effetti parte di una famiglia, e in alcuni casi possono trasformarsi addirittura in dei tutor. Sono molto importanti, infatti, non solo per la loro compagnia, ma anche come supporto per la crescita di un bimbo, perché danno loro la possibilità di imparare a diventare responsabili.
Ecco spiegato perché oggi approfondiremo alcune linee guida su come insegnare ai bambini a prendersi cura dei loro amici a quattro zampe.
Il rapporto tra animali domestici e bambini
Bimbi e animali domestici instaurano un rapporto speciale sin dalla tenerissima età.
Gli animali sono molto sensibili nei confronti dei piccoli, al punto da badarci con lo stesso amore che riverserebbero per un loro cucciolo. Inoltre, cani e gatti diventano rapidamente i migliori amici dei bambini: sono dei grandi e pazienti compagni di gioco, partner nelle attività quotidiane, e addirittura confidenti (anche se manca loro la parola).
Come rivelano diversi studi scientifici, inoltre, gli animali domestici contribuiscono anche alla crescita psicologica e allo sviluppo del bimbo, e favoriscono l’autostima del piccolo. Il bambino, accanto al proprio amico a quattro zampe, impara a responsabilizzarsi; per ogni età, infatti, esistono alcuni compiti utili a trasmettere al bimbo l’importanza della cura del proprio cane o gatto. Dai 6 anni in avanti, ad esempio, i bimbi sono già in grado di capire che cani e gatti provano dolore come noi umani, e dunque iniziano a comprendere cosa fare e cosa non fare con loro, trattandoli con maggiore rispetto. Naturalmente fino ai 10 anni qualsiasi attività in compagnia del cucciolo dev’essere monitorata dai genitori, per una questione di sicurezza, e per tenere a bada il bimbo quando esagera.
Consigli di convivenza tra bambini e animali
Quando si ha un bimbo piccolo, è opportuno scegliere un gatto con un carattere docile e mansueto, perché non tutti i felini amano la compagnia. Prima di scegliere il felino, infatti, bisogna osservare il suo comportamento e conoscere, almeno in minima parte, da dove viene, così da assicurarsi una convivenza sicura con il piccolo. Una volta acquisite queste informazioni, bisogna abituare l’animale a muoversi all’interno di un contesto domestico nuovo, e preparare il bambino stesso alla presenza di un nuovo componente della famiglia. All’inizio i primi approcci fisici tra bimbo e animale, potrebbero essere timidi e paurosi, pertanto non è consigliabile lasciarli soli, ma è necessario controllare le interazioni con il piccolo. Con il tempo il rapporto che si crea fra i due, però, diviene talmente simbiotico che potrebbe rivelarsi difficile pensare ad una separazione, anche solo breve, come potrebbe accadere in vista di una partenza. Quando si va in vacanza, infatti, sarebbe opportuno portare con sé anche il gatto o il cane. Far conciliare le esigenze di un bimbo con quelle di un pet, però, non è sempre facile. Come il bambino ha bisogno di specifiche attenzioni, anche il gatto, ad esempio, non è da meno. Per questo motivo, esistono alcuni servizi specializzati nel trasporto di un gatto in aereo a cui è preferibile affidarsi per tutto ciò che concerne lo spostamento dell’animale. In questo modo, la gestione delle diverse fasi del viaggio risulterà meno complessa, e sia la famiglia che l’animale potranno godersi la partenza in totale serenità e sicurezza. Naturalmente, si consiglia di viaggiare con un animale solo se quest’ultimo è stato educato e abituato già in precedenza al trasportino.
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