L’alfabetizzazione digitale è diventata una competenza essenziale per vivere senza essere esclusi socialmente, visto che la tecnologia permea ogni aspetto della nostra quotidianità.
L’accesso e l’uso delle tecnologie digitali non sono però distribuiti uniformemente: le generazioni, per esempio, affrontano in modo diverso le sfide legate alla comprensione e all’utilizzo delle tecnologie. In particolare, quella dei bambini e dei giovani adulti ha un’esperienza completamente diversa rispetto alle generazioni precedenti, cresciute in un contesto in cui l’uso della tecnologia non era ancora così diffuso.
A tal proposito, secondo un’indagine di Express VPN, in Italia così come in molti altri Paesi, la disparità nell’alfabetizzazione digitale tra giovani e adulti è decisamente marcata. I bambini di oggi mostrano una familiarità naturale con l’uso di dispositivi tecnologici, rispetto ai genitori e nonni che magari incontrano difficoltà nell’adattarsi ai cambiamenti rapidi del panorama digitale.
Il divario digitale tra generazioni: un fenomeno globale
Nel corso degli ultimi decenni la tecnologia digitale ha trasformato radicalmente il modo in cui comunichiamo, apprendiamo, lavoriamo e interagiamo. Il punto è che non tutte le generazioni hanno avuto lo stesso approccio nei confronti delle innovazioni.
Le più anziane, come quella dei baby boomers (nati tra il 1946 e il 1964) e la generazione X (nati tra il 1965 e il 1980), hanno visto l’ascesa di internet, dei computer e dei telefoni mobili, ma non sono cresciuti con una conoscenza innata della tecnologia. Molti di loro si sono dovuti adattare nel corso degli anni, imparando a usare computer, smartphone e altre tecnologie solo da adulti, spesso trovandosi in difficoltà.
Secondo uno studio di Eurostat, in molti Paesi europei, tra cui l’Italia, il divario digitale tra giovani e anziani è piuttosto netto: i dati mostrano che solo il 44% degli adulti di età superiore ai 65 anni ha competenze digitali di base, contro il 95% dei giovani tra i 16 e i 24 anni, il che sottolinea le sfide legate all’alfabetizzazione digitale tra le diverse fasce di età.
Le generazioni più giovani, come i millennial (nati tra il 1981 e il 1996), la generazione z (nati tra il 1997 e il 2012) e la generazione alpha (nati dopo il 2012), sono invece cresciuti con dispositivi digitali fin dalla nascita. I bambini di oggi hanno accesso a smartphone, tablet e computer portatili fin da piccolissimi, quindi sviluppano competenze digitali già in età prescolare.
Questo li rende molto più inclini a esplorare e utilizzare piattaforme online in modo autonomo, ma li espone anche a rischi maggiori legati alla sicurezza online, alla protezione dei dati e all’uso responsabile delle tecnologie.
I rischi di una bassa alfabetizzazione digitale per i più giovani
La scarsa alfabetizzazione digitale può comportare numerosi rischi, non solo per gli adulti, ma anche per i bambini e i giovani che, pur utilizzando quotidianamente dispositivi digitali, non hanno ricevuto un’educazione adeguata su come usarli in modo sicuro. I principali rischi legati a una bassa alfabetizzazione digitale riguardano la sicurezza online, la privacy e l’accesso alle informazioni.
Senza una corretta educazione digitale, infatti, i più giovani possono facilmente diventare vittime di cyberbullismo, adescamento online o truffe finanziarie. Inoltre una scarsa comprensione dei concetti di privacy e protezione dei dati personali, può portare a una condivisione inconsapevole di informazioni sensibili sui social media o su altre piattaforme online.
Iniziative per promuovere l’alfabetizzazione digitale
Per affrontare questi problemi, sono stati adottati diversi approcci a livello nazionale e internazionale. In Italia, il Piano Nazionale Scuola Digitale avviato nel 2015, è nato con l’obiettivo di integrare l’uso delle tecnologie nell’insegnamento scolastico e di promuovere le competenze digitali tra gli studenti e gli insegnanti.
Questo piano include iniziative volte a dotare le scuole di tecnologie moderne, ma anche a formare i docenti su come usare efficacemente gli strumenti digitali per l’insegnamento.
Anche a livello europeo sono stati avviati progetti per migliorare l’alfabetizzazione digitale tra la popolazione. L’Unione Europea, infatti, ha messo in atto diverse iniziative per promuovere l’educazione digitale tra i cittadini attraverso il programma “Digital Education Action Plan“, con particolare attenzione ai bambini e ai giovani.
Ci sono anche programmi riservati agli adulti e agli anziani, pensati per prevenire l’esclusione dalla società e dal dialogo con le PA, fenomeni di cui si è avuto già traccia durante i mesi di lockdown. Ciò che conta è favorire una fase matura della digitalizzazione della società, quindi avviare bambini, giovani e adolescenti a prestare attenzione ai rischi della rete; parallelamente è necessario lavorare affinché tutti possano farne parte, a prescindere dall’età.
Immagine da FreePik
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