La scarpa rotta della Befana è un bel racconto per bambini scritto da Licia Calderaro. Una storia sulla Befana divertente che ho trovato navigando sul web e che proponiamo da leggere online o in una versione illustrata con un disegno da colorare e da stampare gratuitamente (scorri la pagina verso il basso e segui le istruzioni). Una storia adatta ai bambini della scuola primaria e a quelli più piccoli che frequentano la scuola dell’infanzia.
Storia per bambini: La scarpa rotta della Befana
Nella casa di Babbo Natale c’era un gran trambusto. Elfi, renne e tanti piccoli gnomi stavano discutendo su una cosa alquanto strana. Natale era trascorso da pochi di giorni, tutti i bambini avevano ricevuto i loro regali, le decorazioni e gli alberi di natale erano stati tolti, la slitta era stata rimessa nel garage ma non sembravano contenti, anzi, erano molto preoccupati. Da una sfera di cristallo, stavano guardano dei bambini che si divertivano a giocare con una vecchia scarpa. Babbo Natale, entrando in casa con la sua grande risata, vide i suoi lavoratori attorno alla sfera.
“Oh oh, ragazzi. Ma che ci fate ancora in piedi? Andate a dormire. Io sono molto stanco, la sera di natale non ho fatto altro che volare con la mia slitta a consegnare doni e carboni”
“Vieni a vedere qui” gli disse un elfo.
Babbo Natale si avvicinò alla sfera e vide anche lui dei bambini prendere a calci una bruttissima scarpa nera, ed era anche rotta. Quei bambini la stavano lanciando come un pallone da calcio e cosa ancora più disgustosa se la portavano sotto al naso e la annusavano gridando: “Puzza come un gorgonzola stagionato ah ah ah”
“Per tutte le renne!” gridò Babbo natale “ma quella è la scarpa della befana, ma come è finita li?”
“Sai che la befana è sbadata” rispose l’elfo “L’ha persa l’anno scorso mentre volava sulla scopa, è da un anno che impazzisce per ritrovarla. Le avrò detto un’infinità di volte di comprarsi un paio di scarpe nuove ma lei vuole sempre quelle scarpe vecchie e rotte. Una volta si è persino congelata il pollicione del piede e ho dovuto usare un martello per togliere il ghiaccio dal suo ditone puzzolente!”
Babbo natale si grattò un orecchio, doveva assolutamente avvisare la befana, altrimenti il giorno dell’Epifania sarebbe stato un disastro e molte persone non potevano dire di aver concluso le feste nel migliore dei modi. Ritornò a guardare la sfera e dietro i bambini che continuavano giocare con la scarpa, notò una vecchietta. Aveva un piede scalzo e in mano brandiva una scopa. Sembrava molto arrabbiata. “Oh no, ora succederà un macello!” gridò Babbo Natale non appena la riconobbe. E Babbo natale ci aveva visto giusto.
La befana corse verso i ragazzini e agitò la scopa facendo finta di volerli colpire.
“Brutti ladri” gridò con la sua voce rauca e nasale “ridatemi subito la mia bruttiss ehm ehm la mia bellissima scarpa!”
Spaventati, i bambini le restituirono la scarpa malridotta e la befana, nonostante ciò che avevano combinato, lasciò loro delle calze. Anche se sapeva benissimo che la notte tra il 5 e il 6 gennaio non era ancora arrivata non importava, in fondo aveva un buon cuore. Quando la befana se ne andò a cavallo della sua scopa, i bambini aprirono le calze ma non trovarono cioccolate e caramelle … trovarono del carbone a forma di piede al gusto di … formaggio!
Babbo natale e i suoi lavoratori scoppiarono a ridere, la befana aveva dato loro ciò che si meritavano per essere stati monelli. Quei birbantelli avevano capito che non si gioca con gli oggetti degli altri ma bisogna averne cura e rispetto.
E adesso mi rivolgo a voi, piccoli furfantelli. Se trovate anche voi la scarpa rotta e puzzolente della befana non giocateci, anzi, conservatela. La befana vedrà che siete stati bravi e vi premierà con calze colorate piene di dolci.
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