D’inverno, quando cade
la neve e imbianca il prato
e nasconde le strade
sotto il manto gelato,
ai bimbi, avventurieri
dal cuor senza paura,
non servono sentieri
per tentar l’avventura:
marciano arditi dove
la nevicata è intatta
aprendo strade nuove
nel deserto d’ovatta.
(Ma l’orme dei piedini
la neve serberà
per guidare i bambini
a casa, quando mamma chiamerà…)
Sulla neve
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CADE LA NEVE
Cade la neve, cade sulla torre
il campanile imbianca, la campana,
le crepe delle vecchie case sana,
cade sui campi arati e sulle forre.
Cade sui tetti, lentamente scorre,
cade sui grotti intorno alla fiumana
scivola bianca come carovana
volteggia un fiocco, un altro lo rincorre.
In strada un bimbo al ciel volge la faccia
insegue i fiocchi con la bocca aperta
la mamma ignora che urla e minaccia.
A indispettirla sembra si diverta
e i fiocchi insegue, ad uno ad uno abbraccia,
tutta la testa di neve ha ricoperta.
Urla la madre qualche parolaccia.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 28.3.2023 – 1:23)
– Sonetto ritornellato