Yom Kippur: il giorno dell’espiazione

Yom Kippur, o Giorno dell’Espiazione è celebrato dieci giorni dopo Rosh haShanah ed è considerato la festa più importante del calendario ebraico.

Per espiare i propri peccati e riconciliarsi con Dio, tutti i membri della comunità ebraica si astengono di mangiare e bere per 24 ore, dal crepuscolo (del decimo giorno dopo Rosh haShanah) fino all’apparire delle prime tre stelle della notte successiva.

Questo giorno di digiuno è anche consacrato alla preghiera. E’ escluso lavorare, andare in macchina o dedicarsi alle attività proibite durante lo Shabbat. I bambini non vanno a scuola.

COME SI SVOLGE YOM KIPPUR
Tutto inizia la vigilia, come sempre nella religione ebraica, in sinagoga, al crepuscolo con il Kol Nidre (che significa “Tutte le promesse” in aramaico): un canto che raduna tutti i fedeli, uniti dal desiderio di perdono delle proprie colpe.

Il giorno di Kippur, gli ebrei radunati in sinagoga, pregano in una successione di orazioni importanti e particolarmente commoventi che contengono numerose preghiere destinate a chiedere perdono per le colpe commesse nel corso dell’anno :

Nostro Padre, nostro Re,
abbiamo peccato contro di te.
Nostro Padre, nostro Re,
non abbiamo altro Signore al di fuori di te.
Nostro Padre, nostro Re,
perdonaci per la gloria del tuo nome.

La celebrazione si conclude con il servizio di Ne’ilah, un servizio particolare che si tiene solo a Yom Kippur e lo chiude. Al suono dello Shofar tutta l’assemblea proclama l’unità e l’eternità di Dio:

Ascolta, Israele….
Il Padre Eterno (o l’Eterno) è il nostro Dio,
Il Padre Eterno è Uno.
Che sia benedetto il nome del suo regno eterno…

Dopo l’ultimo squillo dello Shofar, le famiglie tornano a casa per ritrovarsi intorno ad una cena, più che desiderata dopo un cosi lungo digiuno.

Vedi anche>>>
Le feste ebraiche
Il calendario ebraico