Il calendario ebraico è un calendario lunisolare che si basa sia sul ciclo della luna sia su quello delle stagioni. Nei tempi antichi, i sacerdoti designavano un insieme di persone che ricevevano l’incarico di annunciare la nuova Luna, in base all’osservazione diretta della Luna nuova, così che iniziasse un nuovo mese. Nel 358, Rabbi Hillel stabilì precise regole di calcolo delle nuove lune e dunque dei nuovi mesi.
L’anno ebraico comprende 12 mesi e inizia con il mese di Tishrì durante la festa di Rosh haShana. Si compone di mesi completi di 30 giorni e mesi mancanti, di 29 giorni. Questi mesi si alternano ma con delle eccezioni.
Teoricamente, il primo mese dell’anno dovrebbe coincidere con la nuova Luna ma, alcune regole fanno che il primo giorno dell’anno sia in anticipo o in ritardo rispetto alla Luna. Per rimediare, si è quindi deciso di aggiungere o togliere qualche giorno al nono mese dell’anno.
Nel calendario ebraico, il giorno comincia al tramonto. In questo modo, l’ora d’inizio della giornata cambia di continuo durante tutto l’anno!
Il calendario ebraico trae le proprie origini dal calendario babilonese.
I nomi dei mesi:
- Nissan (primo mese secondo la Bibbia, è di 30 giorni)
- Iyar (29 giorni)
- Sivan (30 giorni)
- Tammuz (29 giorni)
- Av (30 giorni)
- Elul (29 giorni)
- Tishrì (primo mese dell’anno secondo la tradizione ebraica, è di 30 giorni)
- Cheshvan (29 o 30 giorni)
- Kislev (29 o 30 giorni)
- Tevet (29 giorni)
- Shevat (30 giorni)
- Adar (29° 30 giorni)
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